45,7x38,6 in ~ Pittura, Acrilico, Olio, Spray
Quest'opera è realizzata su tavola. Il videoplayer è stato intagliato nel legno, applicato su di una lastra in plexiglass e retroilluminato da lampade led rgb o white. Il dispositivo funziona a corrente o a batteria.
Anche il “vecchietto” fa parte di un ambizioso progetto iniziato nel 2014. La prepotente interazione tra pittura e iconografia informatica è sicuramente la caratteristica principale di questa nuova ricerca. Le immagini paradossali, a volte dissacranti, rimandano alle ossessive abitudini della società postmoderna:
“Simboli e icone del mondo contemporaneo e personaggi che vivono nella solitudine davanti al monitor di un computer, davanti ad un bicchiere di whisky quasi finito, o dentro gli interni di un market dove sembra abbiano passato tutta la loro esistenza.
Vite consumate, e loro, personaggi tremendamente umani nella sostanza, hanno l’espressione attonita come stupiti di una vita di cui non riescono a coglierne il senso ed il verso, rimangono in stand by, aspettano silenziosamente e inermi che qualcuno li salvi, li trascini via da lì premendo il play per un nuovo avvio, per un’altra storia, dove si possa ancora vivere. Eppure avevano sogni grandi, da supereroi… per approdare invece su una poltrona rossa, vecchi e senza anima con una protesi in titanio al posto della gamba, dove l’essenza di una scintilla degli occhi nasce dalla dinamicità del giocare alla playstation. Nessun play li salverà, per loro c’è solo l’oblio.
Il pulsante play, presente in molte opere dell’artista, costituisce un forte elemento di rottura con la pittura tradizionale, questo predominante elemento geometrico non solo spezza la forma ma la arricchisce in modo totalmente inconsueto utilizzando un geroglifico contemporaneo, ormai universale nel significato e nella forma, a tal punto che chiunque ha e avrà la tentazione di cliccare quel play, che nelle opere di Federico Pisciotta si rivelerà mera illusione”. (Pamela Cento)
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